In un periodo che ormai sembra passato da millenni, io e Nicola Peruzzi, prima di collaborare professionalmente, eravamo “colleghi” fanzinari su un sito chiamato De:Code, erede di altre due esperienze come Rorschach e Comics Code. Nel corso di quegli anni, abbiamo intervistato una quantità enorme di fumettisti, quasi tutti seguendo prima di tutto il gusto personale prima che l’appeal commerciale. Joe Matt era un idolo di entrambi e come omaggio in questi tristi giorni vogliamo dedicargli un’intervista che gli facemmo nel 2008. Che la terra ti sia lieve, Joe.
Leggi il resto “In memoria di Joe Matt”Il fascino discreto dell’horror pop – Introduzione alla lettura di John Smith (parte 2)
(Parte seconda. La prima è qui)
Come ricordato nella prima parte di questo “primer” sull’opera di uno dei più importanti e dotati (ancorché misconosciuti) sceneggiatori della storia del fumetto britannico, è nel 1993 che la carriera di John Smith sembra avere un punto di svolta. Sfortunatamente, si tratta di un punto di svolta in negativo, poiché la carriera di Smith, fino a quel momento in ascesa, si blocca improvvisamente quando invece sembrava destinata al lustro di acclamati colleghi come Gaiman e Morrison, in quel momento vere superstar. Con i colleghi britannici, Smith condivide un approccio alla scrittura d’ispirazione punk. Lo stile di Smith, come Morrison o Milligan, è moderno e ribelle nei confronti della classica impostazione fumettistica del periodo, colto eppure pop, pretenzioso eppure decadente, focalizzato sullo zeitgeist eppure psichedelico, fortemente informato, quantomeno in spirito, ai dettami di Alan Moore eppure in via di liberazione da un’ispirazione tanto importante quanto limitante. E invece, come detto, lo stop brutale, dovuto a Scarab.
Leggi il resto “Il fascino discreto dell’horror pop – Introduzione alla lettura di John Smith (parte 2)”Il fascino discreto dell’horror pop – introduzione alla lettura di John Smith (Pt. 1)
Quando hai un nome poco ispirato come il mio, faresti qualunque cosa per farti notare. Anche scrivere fumetti (John Smith)
Ci sono certi autori di cui si parla sempre e comunque, anche a sproposito e anche esagerandone le qualità in maniera inopportuna (fatevi la lista da soli).
Ci sono quelli sfortunati, che meriterebbero il plauso generale e invece rimangono di nicchia (idem).
E poi c’è John Smith, di cui non parla mai nessuno (quantomeno in Italia).
Peccato, perché Smith, classe 1967, è uno degli sceneggiatori britannici di maggior classe di sempre.
D’altronde, è inevitabile che in qualche maniera sia così, visto che in italiano restano inediti, o quantomeno non letti, praticamente tutti i suoi lavori, a parte forse l’immenso Hellblazer 51 (ma ci torniamo).
Cose Vecchie Pt. 2 – CsF
Conversazioni sul Fumetto è stato un (ottimo) blog curato da Andrea Queirolo, che per tre anni circa ha offerto uno spaccato critico diverso rispetto al panorama italiano di siti e blog fumettistici.
Oggi Conversazioni sul Fumetto è un’esperienza chiusa (che ha dato origine all’ambizioso magazine Fumettologica), ma ha ospitato e fatto crescere le voci di alcune persone che sono fiero di poter definire amici, come lo stesso Andrea, Tonio Troiani, Giorgio Trinchero e Andrea Tosti, fra gli altri.
Dopo l’esperienza di Rorschach/Comics Code/De:Code, Conversazioni è stato un luogo dove sentirmi a casa. Per loro ho scritto poco, ma spero bene.
Ecco la lista in ordine cronologico dei pezzi più significativi che ho firmato per CsF.
Buona lettura!
Gli scienziati nel mondo Marvel
Nel giugno di quest’anno è uscito per la Comicon Edizioni il libro L’incredibile Marvel. 75 anni di meraviglie a fumetti, un malloppone di 240 pagine che ospita contributi prestigiosi, al quale ho partecipato scrivendo un capitolo dedicato, prevedibilmente, alla scienza e agli scienziati dell’Universo Marvel.
Qui sotto, un estratto del capitolo, che potete trovare nella sua interezza su Fumettologica. Per maggiori informazioni sul volume (molto valido), rimando invece qui.
Cose Vecchie Pt. 1 – Love and Rockets
Tre anni fa, l’amico Valerio Stivè de Lo Spazio Bianco mi chiese di contribuire a uno speciale dedicato a Love and Rockets, una delle mie serie a fumetti preferite di sempre. L’anno dopo, anche se all’epoca non potevo nemmeno sospettarlo, ne sarei diventato il curatore italiano, succedendo all’ottimo Leonardo Rizzi, che aveva supervisionato i primi volumi usciti per Panini.
Il pezzo apparso sul sito di LSB lo trovate qui (fra l’altro visitate il link perché nello speciale c’è veramente un sacco di roba interessante).
La versione apparsa su LSB è stata leggermente adattata, com’è giusto che sia. Però mi piace anche l’idea di presentare per la prima volta la stesura originale del pezzo (piccole imperfezioni comprese). All’epoca (la cosa fa sorridere) avevo optato per i titoli in inglese. Oggi dovrei correggerli tutti.
Per chi fosse interessato a saperne di più sull’edizione italiana di Love and Rockets (e sui volumi da me curati), rimando a questo link. Leggi il resto “Cose Vecchie Pt. 1 – Love and Rockets”
Un (nuovo) inizio
Eccoci qui, questo è il primo post del mio rinnovato sito. Gaccu.com, questo spazio, è stato attivo per tantissimo tempo (credo una decina d’anni almeno), senza che sapessi davvero che cosa farci. Ebbene, ho deciso che userò quello che finora è stato solo un contenitore vuoto per dare un po’ di risalto alle cose che sto facendo nella mia vita. Quindi qui troverete soprattutto cose riguardanti i miei progetti fumettistici (e pure qualche divagazione sulla musica), su cui approfondirò più di quanto solitamente capiti nel mio profilo personale di Facebook. Ci saranno anche segnalazioni su link che in qualche maniera mi riguardano, quando appropriato.
Per iniziare (e anche per dare un minimo di utilità a questo post), partiamo proprio con una lista di link, approfittandone per fare il punto su quello che è stato il “mio” volume che, negli ultimi mesi, ha avuto il maggiore riscontro, Hip Hop Family Tree di Ed Piskor, che la Panini ha fatto uscire a maggio.